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Venerdì 26 gennaio h. 16, presso l'Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, si è svolto il convegno dal titolo "Cittadinanza e memoria. Riflessioni sull'olocausto in ricordo di Michele Todde". L'iniziativa ha voluto raccogliere la preziosa testimonianza del francescano che trascorse parte della sua vita nel Sacro Convento di San Francesco prodigandosi nella protezione dei rifugiati - in particolare ebrei - nel territorio di Assisi durante il regime fascista e la seconda guerra mondiale. Il convegno, al quale ha partecipato anche lo storico Felice Autieri OFMConv, del Sacro Convento di Assisi, si è svolto in occasione della commemorazione del Giorno della Memoria.

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Fra Michele Todde OFMConv era nativo di Tonara, un piccolo paese in provincia di Nuoro. Negli anni ’30 giunge di comunità al Sacro Convento di Assisi, dove è nominato santuarista della Basilica di San Francesco. Una nomina che risulta preziosa quando, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, le deportazioni di individui di fede ebraica nei campi di concentramento nazisti si fanno sempre più frequenti. In questo tragico periodo fra Michele partecipa attivamente all’organizzazione clandestina di soccorso agli ebrei, gestita dal vescovo di Assisi Giuseppe Placido Nicolini, dal suo segretario don Aldo Brunacci e dal guardiano del Convento di San Damiano, fra Rufino Nicacci. A fra Michele Todde è affidato il delicato onere di accogliere gli ebrei che raggiungono Assisi in cerca di aiuto, ospitandoli in una stanza del campanile del Sacro Convento e nascondendoli nell’intercapedine tra le due Basiliche durante i rastrellamenti tedeschi. Ancora in vita ha ricevuto la “medaglia d’oro” da parte della comunità ebraica di Trieste, per aver salvaguardato “con cristiana bontà e sfidando ogni rischio” la vita di più di 300 ebrei durante la Shoah. Si è spento il 29 settembre 1972 al Sacro Convento di Assisi, dove ha continuato a vivere per la maggior parte della propria vita. Il comune nativo di Tonara ha chiesto che fosse ricordato nell'allora nascente “Giardino dei Giusti”, dove è stato il primo “giusto” ad essere onorato.

Sull'esempio di fra Michele Todde, questa Giornata della Memoria ricordi a tutti noi che possiamo e per questo desideriamo vivere - anche nei conflitti - mossi da un cuore fraterno, che si coinvolge con il dolore degli altri, di ogni altro uomo e donna, come fosse il proprio. Infatti crediamo e sappiamo di essere tutti solo una grande famiglia umana.