La tomba di Giovanni di Brienne nella Basilica Inferiore
27/10/2022
di fr. Felice Autieri ofmconv - Appena si entra nella basilica inferiore poco dopo il banco messe, troviamo il monumento funebre in cui la tradizione attribuisce la sepoltura a Giovanni di Brienne re di Gerusalemme. Nel 1229 fu eletto imperatore di Costantinopoli, mantenendo il titolo fino alla morte avvenuta il 27 marzo 1237. Conobbe S. Francesco a Damietta nel corso della quinta crociata (1219-1220), infine fu presente alla sua canonizzazione ad Assisi nel 1228 e, secondo la tradizione, fu sepolto nella basilica assisana.
La tomba è attribuita a Ramo o Rubeus di Paganello scultore senese del XIII-XIV secolo, ed è datata tra il 1302-1310. È circondata agli angoli laterali da otto piccole figure a tutto tondo in marmo che rappresenterebbero gli apostoli sporgenti di circa mezzo metro, ne mancano due probabilmente sono andati perduti. Al centro del monumento due angeli accostano una leggerissima tenda dietro cui è disteso il corpo del defunto, la cui lunga veste è stata inspiegabilmente riscalpellinata scoprendo i piedi. Una figura che non sembra né uomo né donna, con un sorriso giovanile e beffardo, siede con una singolare postura con gamba accavallata distesa sopra un grosso leone ruggente. Occupa il secondo ripiano immediatamente sovrapposto al baldacchino funebre, accanto la Madonna con il bambino ritto in piedi. Tra le due sculture troviamo un sepolcro rettangolare in pietra rosso scura ben sagomato. Molto probabilmente il monumento funebre è stato spostato nel corso del tempo, mentre la sua conformazione attuale risulterebbe come il riassemblaggio dei materiali originari. Originariamente doveva trovarsi qualche metro a lato dell'attuale ubicazione, sotto il grande arcone ogivale addossato alla parete della chiesa.
Il primo a menzionare la sepoltura del Brienne in quel monumento fu fr. Bartolomeo da Pisa nel "De Conformitate Vitae Beati Francisci ad Vitam Domini Iesu" del 1325, affermando che il re poco prima di morire divenne terziario francescano e fu sepolto ad Assisi. A sostegno di questa tesi dichiarò che dopo la caduta dell'impero latino di Costantinopoli nel 1261, la figlia Maria fuggì insieme al marito Baldovino II trovando rifugio alla corte angioina di Napoli. Pertanto avrebbe portato con sé le spoglie paterne o parte di esse, per poterle seppellire nella basilica assisana accanto a quelle del santo a cui il genitore fu particolarmente devoto. Dal punto di vista storico, il monumento è indicato nelle fonti per la prima volta in Assisi a partire dal 1418 dove si parla esplicitamente della tomba dell'imperatore identificato con Giovanni di Brienne. Infine anche fr. Ludovico da Pietralunga che scrisse tra il 1570-1580 una prima guida descrittiva della basilica, confermò questa linea. In realtà esistono tesi contrarie alla sepoltura assisana, infatti secondo il racconto del Menestrello di Reims datato seconda metà del XIII secolo che diede origine al filone storiografico anti assisano, Giovanni di Brienne sarebbe stato sepolto nella basilica di S. Sofia a Costantinopoli. La studiosa Antonella Bazzoli studiando il sepolcro assisano, ha sottolineato che la figura del sovrano scolpita al suo interno si identificherebbe con l’imperatore Federico II non con quella di Giovanni di Brienne.
In realtà fino ad oggi non abbiamo risposte certe, la mancanza di documentazione storica e le molte contraddizioni presenti nella vicenda critica, sarebbero da imputarsi anche ad una condanna avviata dopo la loro morte a Federico II e a frate Elia, figure scomode per diverse ragioni all’Ordine e alla Chiesa del tempo.
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