di fra Felice Autieri, OFMConv - Il Sacro Convento poggia sul colle Asio, che a sud-ovest è costituito da orto e oliveto e a nord dall'antica selva. Le mura medievali che delimitano Il lato sud costeggiano la cosiddetta "piaggia di San Francesco", che da Porta San Francesco scende fino a raggiungere la strada regionale poco prima di Ponte San Vittorino.

Il colle situato all'estremità occidentale di Assisi, fuori le mura cittadine, fu donato con atto notarile del 29 marzo 1228 da Simone di “Puçarello” o di “Puciarello” a frate Elia che lo riceve a nome e per conto di papa Gregorio IX con la dichiarata intenzione di costruirvi una chiesa in onore del beato Francesco. Circa un mese dopo il Pontefice, con la bolla "Recolentes qualiter", lo dichiara proprietà della Santa Sede e facendo riferimento al dono ricevuto chiama a raccolta la cristianità per erigervi un degno luogo di pellegrinaggio e devozione in onore di Francesco. Il sito all'epoca era destinato alle esecuzioni capitali, pertanto conosciuto come “Colle dell'inferno”, poi ribattezzato “Colle del Paradiso”, per la costruzione della chiesa che avrebbe accolto il corpo di san Francesco e dell'annesso convento.

A questo terreno ex comunale, seguirono una serie di lasciti o acquisti a favore del Sacro Convento. Il 31 luglio 1229, con atto notarile, Monaldo di Leonardo donò un terreno limitrofo a quello destinato all’erigenda basilica. Il 15 ottobre 1241 il notaio Giacomo offrì un terreno che dai piedi del colle giungeva fino al fiume Tescio. Il 18 maggio 1259 Giacomo di Opportale vendette al Procuratore dei frati un appezzamento di terreno ubicato sotto il giardino papale, a cui seguì l’11 agosto 1259 l’acquisto di quello situato sotto l’orto del convento. Ne seguì il 14 agosto 1259 la compera di terreni con alberi di olivo, che andavano dal lato del refettorio fino alla salita che conduce a porta San Francesco. Il 15 agosto seguì l’acquisto di un piccolo apprezzamento di terreno subito sotto la chiesa. Il 7 dicembre 1259 l’ospedale di S. Lazzaro in Arce, con atto notarile, permutò un oliveto situato ai piedi del colle con un’immobile della basilica.

In realtà acquisti e donazioni furono finalizzati ad impedire la costruzione di chiese, monasteri o oratori nei pressi della basilica. A sostegno di questa politica Clemente IV, con bolla del 3 ottobre 1265, impedì qualsiasi costruzione a meno che non fosse distante dalla basilica e dal convento “300 canne” , corrispondenti agli attuali 700 m. circa.

Con la costruzione del palazzo papale, ubicato sul retro della basilica a lato nord nella parte inferiore e completato anteriormente al 1239, una parte della selva prospiciente alla struttura fu donata al Pontefice e alla sua curia e per questo fu detta “giardino papale”. Invece la parte che si trova a nord della basilica inferiore, a ridosso delle mura urbane che delimitano la piazza superiore, fu destinata ad ospitare il cimitero dei frati, noto come “chiostro dei morti”. Infine ad ovest si trova il cosiddetto "giardino dei novizi", costituito in realtà dall’antico giardino papale attiguo alla residenza pontificia, successivamente in parte trasformato nel noviziato, dando origine all’odierna denominazione.

Oggi una parte del colle è utilizzato in funzione dei servizi propri del Sacro Convento, mentre l’altra parte è stata affittata al Fondo Ambiente Italiano (FAI), con convenzione firmata il 28 gennaio 2011. L'apertura del tratto di sentiero che dal lato nord della Piazza Superiore di San Francesco scende attraverso la selva oggi è chiamata "Bosco di San Francesco", da cui è possibile raggiungere l'antica chiesa di S. Croce del XIII secolo, nei pressi del fiume Tescio. Il percorso è stato inaugurato l'11 settembre 2011.